lunedì 8 gennaio 2018

ROBIN HOOD 2017

L’Associazione Robin Hood nasce quindici anni fa con lo scopo preciso di difendere i deboli nei confronti dei poteri forti, da qui la scelta del nome. Nei confronti dei gruppi economici siamo tutti uguali, la differenza è determinata dagli strumenti in possesso per la difesa dei nostri diritti. L’obiettivo dell’Associazione è proprio questo cercare di garantire giustizia a chi è destinato sempre e comunque a subire.
L’Associazione Robin Hood in questi anni non mai preso un centesimo di contributo pubblico, né da sponsorizzazioni, non solo, ma ha garantito anche numerosa assistenza gratuita, e nel mentre per l’emergenza neve sono sorte dal nulla associazioni prendendo parte dei rimborsi, la scelta è stata quella solita gratuità, mentre delatori, non disinteressati, hanno detto che occorreva pagare un costo di 50 euro. Amarezza per questi episodi che vanno di là dell’interesse principe e pone l’associazionismo di servizio in una sorta di mercato con relativa concorrenza sleale.
L’associazione ha per la prima volta della sua nascita registrato un calo delle iscrizioni ma nel contempo ha quasi triplicato le azioni di tutela singole; un dato apparentemente in contrasto, ma la dice lunga sul lavoro svolto. Dobbiamo delle scuse ai tanti associati e non per ritardi e aperture non sempre costanti delle sedi. Per questo motivo sarà convocato per il mese di gennaio il congresso straordinario, per importanti modifiche statutari ( accesso al 5/1000 ad esempi), e l’inserimento di nuove risorse umane. La unica modifica rilevante al corpo sociale nel 2017 è relativa alla presenza di stranieri scesa al solo 1,2% .
Nel 2017 con la gestione delle emergenze anche del 2016, il sistema ha mostrato nella sua pienezza le problematicità interpretative di norme emergenziali in progress, questo ha determinato il mancato accesso a benefici di legge alle molte persone che ne avevano diritto. Basti pensare per il terremoto all’errore  interpretativo della Edison, motivo questo per giustificare ad esempio i 70 concittadini teramani i quali erroneamente ed involontariamente cambiato residenza da quella della casa distrutta a quella dove MOMENTANEAMENTE, ovvero sino a quando la propria casa sarà sistemata, sono andati a vivere, nel mentre lo stesso Comune di Teramo negava a cittadini che avevano richiesto mesi prima il cambio di residenza, ed abitando già la stessa, perché terremotata e dichiarata inagibile. Il 2017 ha posto con forza ed evidenza la fragilità del nostro sistema di rete elettrica, nonostante l’avvisaglia del 2015, non ci risultano effettuati successivamente lavori importanti, nel mentre come tutti gli utenti del paese paghiamo una parte della bolletta per mantenere in funzione il sistema. Noi riteniamo il tema del pagamento legato ai servizi avuti un tema d’interesse. La stessa criticità messa in risalto da un incidente precedente per l’acqua del Gran Sasso, il vecchio adagio popolare “uomo avvisato mezzo salvato” non sembra trovare ascolto.
Le tematiche che hanno caratterizzato le attività dello scorso anno sono in gran parte legate al tema degli indennizzi, anno che ha visto un incremento diffuso e generalizzato dei costi a fronte di una sostanziale invariata capacità reddituale per coloro che hanno mantenuto il posto di lavoro.

Nel 2018 oltre alla attività di sostegno e tutela, avvieremo due campagne tese da un lato sensibilizzare le nuove generazioni al tema del consumo consapevole e della cittadinanza attiva, dall’altro alla formazione di una coscienza di autotutela da parte dei cittadini nei confronti sia del pubblico che del privato. 

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