Plaudiamo all’
intervento sulla stampa del Presidente della BCC di Castiglion M.R. e Pianella,
l’imprenditore Alfredo Savini, già presidente della
Federazione delle BCC dell’Abruzzo e del Molise, è un ritorno alla normalità,
finalmente sentiamo parlare di Credito Cooperativo per quello che esso
rappresenta nella storia del nostro paese.
E’ facile per noi sostenere lo avevamo detto, afferma Pasquale Di Ferdinando presidente della Robin Hood e rappresentate del comitato dei soci
scontenti della ex banca di Teramo, quando in uno dei primi comunicati avevamo
fatto esplicito riferimento alle Carte Fondanti il mondo della BCC, : “La
Banca … ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle
comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il
miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e
promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e alla
previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile
del territorio nel quale opera. La
Società si distingue per il proprio orientamento sociale e
per la scelta di costruire il bene comune ”. (Dall’articolo 2 dello Statuto tipo delle
BCC)
segnalando una pericolosa deriva che poi ha
portato al risultato che oggi tutti contestano, l’annullamento della Banca di
Teramo come identità locale. Le operazioni che sta effettuando la BCC di Castiglion Messer
Raimondo e Pianella sono da manuale e perfettamente corrette. Le rimostranze
tutte vanno rivolte a coloro che hanno sempre sostenuto che tutto era a posto, ed
hanno messo in atto azioni che hanno poi
portato a questa situazione. Abbiamo sempre sostenuto che per ai soci che
avevano perso le loro qualità, sulla base dello Statuto, dovevano essere
restituite le quote sottoscritte. Vanno rivolte a coloro che hanno fatto
sottoscrivere quote eccedenti quella di base, in modo incomprensibile per il
mondo BCC, come giustamente ha sottolineato in un incontro il Presidente
Alfredo Savini, a coloro che hanno chiesto come contropartita, in violazione
della normativa, la sottoscrizione di quote a fronte di un finanziamento o la
promessa di uno stage. Queste ed altre saranno oggetto di azioni nei confronti
di chi ha causato il danno e la perdita del 60% del valore della quota, è altro
capitolo.
Il combinato disposto
tra i vari articoli dello Statuto ha determinato l’esclusione dei 1826 soci,
nulla di scandaloso, la normalità. Molti si lamentano della restituzione del
40%, vogliamo pensare a cosa è accaduto con la Tercas , è evidente che il
100% era meglio, lapalissiano, ma la prospettiva era quello di perdere tutto, e
la restituzione entro sei mesi un ulteriore impegno positivo. Un pensiero ai
lavoratori, che hanno avuto decurtato in percentuale lo stipendio ma mantenuto
il posto di lavoro, anche qui è normale, senza andare altrove è accaduto con
modalità diverse anche in Team.
L’associazione
Robin Hood ritiene che l’auspicata fusione stia dando i suoi frutti, il ruolo
che questa banca, tornata allo spirito iniziale, potrà svolgere sul territorio darà
la possibilità a cittadini ed imprenditori di avere una banca di riferimento