venerdì 22 luglio 2016

BCC DI TERAMO CORRETTE LE PROCEDURE DELLA FUSIONE

Plaudiamo all’ intervento sulla stampa del Presidente della BCC di Castiglion M.R. e Pianella, l’imprenditore Alfredo Savini, già presidente della Federazione delle BCC dell’Abruzzo e del Molise, è un ritorno alla normalità, finalmente sentiamo parlare di Credito Cooperativo per quello che esso rappresenta nella storia del nostro paese. 

E’ facile per noi sostenere lo avevamo detto, afferma Pasquale Di Ferdinando presidente della Robin Hood e rappresentate del comitato dei soci scontenti della ex banca di Teramo, quando in uno dei primi comunicati avevamo fatto esplicito riferimento alle Carte Fondanti il mondo della BCC, : La Banca… ha lo scopo di favorire i soci e gli appartenenti alle comunità locali nelle operazioni e nei servizi di banca, perseguendo il miglioramento delle condizioni morali, culturali ed economiche degli stessi e promuovendo lo sviluppo della cooperazione e l'educazione al risparmio e alla previdenza nonché la coesione sociale e la crescita responsabile e sostenibile del territorio nel quale opera. La Società si distingue per il proprio orientamento sociale e per la scelta di costruire il bene comune ”. (Dall’articolo 2 dello Statuto tipo delle BCC) 

 segnalando una pericolosa deriva che poi ha portato al risultato che oggi tutti contestano, l’annullamento della Banca di Teramo come identità locale. Le operazioni che sta effettuando la BCC di Castiglion Messer Raimondo e Pianella sono da manuale e perfettamente corrette. Le rimostranze tutte vanno rivolte a coloro che hanno sempre sostenuto che tutto era a posto, ed  hanno messo in atto azioni che hanno poi portato a questa situazione. Abbiamo sempre sostenuto che per ai soci che avevano perso le loro qualità, sulla base dello Statuto, dovevano essere restituite le quote sottoscritte. Vanno rivolte a coloro che hanno fatto sottoscrivere quote eccedenti quella di base, in modo incomprensibile per il mondo BCC, come giustamente ha sottolineato in un incontro il Presidente Alfredo Savini, a coloro che hanno chiesto come contropartita, in violazione della normativa, la sottoscrizione di quote a fronte di un finanziamento o la promessa di uno stage. Queste ed altre saranno oggetto di azioni nei confronti di chi ha causato il danno e la perdita del 60% del valore della quota, è altro capitolo.
Il combinato disposto tra i vari articoli dello Statuto ha determinato l’esclusione dei 1826 soci, nulla di scandaloso, la normalità. Molti si lamentano della restituzione del 40%, vogliamo pensare a cosa è accaduto con la Tercas, è evidente che il 100% era meglio, lapalissiano, ma la prospettiva era quello di perdere tutto, e la restituzione entro sei mesi un ulteriore impegno positivo. Un pensiero ai lavoratori, che hanno avuto decurtato in percentuale lo stipendio ma mantenuto il posto di lavoro, anche qui è normale, senza andare altrove è accaduto con modalità diverse anche in Team.
L’associazione Robin Hood ritiene che l’auspicata fusione stia dando i suoi frutti, il ruolo che questa banca, tornata allo spirito iniziale, potrà svolgere sul territorio darà la possibilità a cittadini ed imprenditori di avere una banca di riferimento

lunedì 18 luglio 2016

ELENCHI TELEFONICI PAGHIAMO LA CONSEGNA MA...


In questo periodo dell'anno gli operatori addebitano, come previsto da contratto, il costo per la consegna dell'elenco telefonico. Inutile dirlo nell'era di Internet la classica ricerca sugli elenchi è stata sostituita dalla più semplice e veloce consultazione via web. Gli elenchi, se consegnati, sono lasciati intonsi, per poi finire così nella carta della raccolta differenziata. Ma rappresentano un business, solo per la distribuzione di quaranta milioni di euro circa. Esiste un obbligo per riceverli no, tant'è che sul sito del gestore ex monopolista Telecom ora Tim ci sono indicazioni chiare sul come fare per non vedere l'odioso costo addebitato, le riportiamo testualmente:   

"Ti ricordiamo che è possibile rinunciare gratuitamente in qualsiasi momento al servizio di consegna degli elenchi telefonici, contattando telefonicamente il Servizio Clienti linea fissa 187 o inviando una comunicazione scritta all’indirizzo Telecom Italia  indicato sulla Fattura o al numero verde fax 800000187 del Servizio Clienti; in tal caso TIM provvederà a non addebitare più il relativo importo. Per ulteriori informazioni sul servizio o per richiederlo in caso di precedente rinuncia, ti invitiamo a contattare il Servizio Clienti 187, a disposizione 7 giorni su 7, dalle 7.00 alle 22.30"

Il costo di circa tre euro l'anno,dunque, può essere  non solo evitato, ma rappresentare nel contempo un gesto ambientale, infatti, la mancata richiesta di consegna determina la mancata stampa. Il tutto attraverso una semplice comunicazione al proprio gestore telefonico. Ogni operatore accetta modalità diverse per la consegna fax, email, raccomandata ... consigliamo di chiamare i relativi numeri verdi e chiedere le istruzioni per l'uso. In caso di problemi mandare una email al seguente indirizzo: consumatori.telefonia@gmail.com